I giovani farmacisti e la nuova farmacia


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di Claudio Buono

Da presidio di dispensazione a luogo di erogazione di servizi, la nuova farmacia comporta inevitabilmente un cambiamento anche nell’ambito della professione. Come interpretano, i giovani farmacisti, questa evoluzione e quali aggiornamenti sono necessari a livello accademico e professionale per tenere il passo con i mutamenti in corso? Ne abbiamo parlato con Carolina Carosio, presidente Fenagifar (Federazione nazionale giovani farmacisti).

Come vedono i giovani farmacisti l’evoluzione della professione anche alla luce dei cambiamenti che stanno rivoluzionando la farmacia?

Sicuramente da parte dei giovani farmacisti c’è grande fiducia nel futuro e quindi anche nei confronti di tutti quei provvedimenti che mirano a un’evoluzione della farmacia ma soprattutto della professione. Prova ne è che già nella prima, drammatica fase della pandemia da Covid-19, la farmacia, in qualità di presidio sociale e sanitario sul territorio, ha svolto un ruolo essenziale sotto il profilo dell’assistenza ai pazienti. E certamente, con la piena attuazione della farmacia dei servizi e i vantaggi che tutto ciò comporta (pensiamo solo alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie), tale supporto avrebbe potuto essere ancora maggiore. Come giovane farmacista credo quindi che sia questa la via giusta da percorrere per una vera evoluzione della nostra professione che, oltretutto, non potrà che migliorare la relazione e la fidelizzazione degli utenti.

Come giudica il corso di studi accademico attuale? Pensa che l’università sia poco al passo con i tempi?

Da quando ho conseguito la laurea in farmacia, ma anche prima, non ho mai riscontato una grande evoluzione del corso di studi che tutt’oggi persiste nel non dare piena risposta, sul piano formativo, a quelle che sono le richieste della farmacia di domani (conoscenza e gestione dei farmaci biologici, ultime frontiere della farmacologia moderna, nuove terapie, clinica delle piccole patologie, diagnostica strumentale e via dicendo). Fermo restando l’importanza di una seria preparazione di base, è perciò necessario aggiornare quelle che sono le linee guida universitarie, affinché una volta terminato il loro percorso accademico, i giovani neolaureati abbiano perlomeno acquisito tutta una serie di nozioni in linea con i tempi, e questo a prescindere dalla professione che andranno poi a svolgere (poco importa se farmacista, ricercatore o quant’altro).

Altre strategie che ritiene attuabili?

Come Fenagifar abbiamo suggerito la possibilità di riportare all’interno del programma universitario quello che è il percepito lavorativo del farmacista (nel mio caso l’esperienza del territorio) attraverso percorsi che in qualche modo possano fornire agli studenti una panoramica più chiara e aggiornata della professione. La speranza è che tutto ciò venga attuato quanto prima, compatibilmente con i tempi e le dinamiche proprie di ogni ateneo. Aggiungo, infine, che anche la proposta di abolizione dell’esame di Stato per l’abilitazione alla professione, che ha avuto il sostegno della nostra Federazione, potrebbe costituire un ulteriore passo avanti verso una riforma del corso di laurea in Farmacia.

Come si è attivata Fenagifar per la formazione dei giovani colleghi?

La formazione sul campo dei nostri iscritti da sempre rappresenta uno degli obiettivi fondamentali della Federazione. Nel 2018 abbiamo dato vita, assieme a Fofi (Federazione degli ordini dei farmacisti italiani), alla fondazione “Farma Academy”, come naturale evoluzione di Agifar Academy, con l’intento di valorizzare le potenzialità dei farmacisti come operatori sanitari del futuro, attraverso percorsi formativi sul territorio che combinano contenuti di alta qualità scientifica, con strumenti in grado di facilitarne l’applicazione nel mondo del lavoro. Purtroppo al momento, a causa del Covid-19, i corsi sul laboratorio galenico e di gestione del banco svolti presso la sede Th.Kohl sono in standby. Non abbiamo perciò, a riguardo, una programmazione a stretto giro, anche se spero di poter dare presto nuove buone notizie. Siamo infatti pronti a ripartire da dove avevamo lasciato e a riprendere la grande collaborazione con Th Kohl, partner fondamentale per la federazione e per la fondazione. Vorrei anche aggiungere che, sempre sull’onda della pandemia e delle conseguenti difficoltà di spostamento e aggregazione, le varie realtà locali di Fenagifar, tenuto conto delle specifiche richieste degli associati, hanno attivato vari corsi di formazione in modalità webinar. Una scelta, questa, che ritengo possa essere mantenuta anche in futuro, quantomeno per alcune tipologie di eventi formativi.